Jannik Sinner avanza ai quarti di finale di Wimbledon 2024 dopo aver sconfitto Ben Shelton in tre set. Il numero uno al mondo.
Jannik Sinner ha mostrato la sua classe e determinazione nell’incontro degli ottavi di finale di Wimbledon 2024, superando l’americano Ben Shelton con il punteggio di 6-2, 6-4, 7-6. Il match, durato due ore e dieci minuti, ha visto il numero uno al mondo imporsi grazie a un gioco solido e a pochi errori non forzati.
Il trionfo dell’italiano
Nel primo set, Sinner ha preso subito il controllo, mantenendo saldamente i propri turni di battuta e riuscendo a strappare il servizio all’avversario due volte, chiudendo il parziale con un netto 6-2. La superiorità tecnica e tattica del tennista italiano è stata evidente, mentre Shelton ha faticato a trovare il ritmo giusto.
Il secondo set ha seguito un copione simile, anche se lo statunitense ha cercato di aumentare il livello del suo gioco. Nonostante ciò, Sinner ha continuato a mantenere alta la concentrazione, riuscendo a ottenere un break decisivo sul 2-2 e amministrando il vantaggio fino al 6-4 finale.
La rimonta di Sinner nel terzo set
Il terzo set ha regalato più emozioni, con Shelton che ha approfittato di un momento di incertezza di Sinner per portarsi avanti con un break. L’americano è riuscito a salire sul 4-1, mettendo pressione al suo avversario. Tuttavia, l’altoatesino ha dimostrato grande carattere e resilienza, recuperando il break sul 4-2 e riportandosi in parità sul 4-4.
Il set è quindi arrivato al tie-break, dove entrambi i giocatori hanno mostrato nervi saldi. Sinner ha annullato un set point a Shelton, e sul 10-9 in suo favore, l’americano ha commesso un doppio fallo che ha consegnato la vittoria al numero uno al mondo.
Con questa vittoria, Jannik Sinner si qualifica ai quarti di finale di Wimbledon 2024, dove affronterà Daniil Medvedev, in un incontro che promette grande spettacolo. L’italiano continua a dimostrare di essere uno dei giocatori più forti e completi del circuito, confermando il suo status di favorito per il titolo.
